dipinto a olio su tela 25x35 |
Amelia Earhart è stata una famosa aviatrice americana.
La sua tragica scomparsa nelle acque del Pacifico ha alimentato molte leggende e ha tenuto vivo il ricordo di lei anche ai nostri giorni.
La sua tragica scomparsa nelle acque del Pacifico ha alimentato molte leggende e ha tenuto vivo il ricordo di lei anche ai nostri giorni.
Aveva poco più di vent'anni quando suo padre la portò a fare un giro turistico in aereo. Lei si appassionò e nel giro di un anno imparò a pilotare. Alta, snella, un viso grazioso incorniciato da riccioli ribelli di colore fulvo. Certamente la bella presenza favorì la sua popolarità, ma Amelia era indubbiamente una donna coraggiosa. Con il suo aereo stabilì infatti numerosi record di velocità e di altezza.
Nel 1928 le viene proposto di essere la prima donna ad attraversare l'Atlantico in volo, accompagnata da due piloti. L'aereo parte da Terranova e per tutta la trasvolata si trova immerso nella nebbia. Dopo oltre venti ore di viaggio, a carburante quasi esaurito, gli aviatori si abbassano di quota avvistando una terra, che ritengono essere l'Irlanda. Vengono recuperati da pescatori che parlano un dialetto incomprensibile e così scoprono di essere arrivati invece nel Galles meridionale, al villaggio di Burry Port.
Nel 1932 Amelia ripete l'impresa transatlantica, ma questa volta in solitaria. In quindici ore di volo compie la tratta da Terranova all'Irlanda del Nord. Seguono altri primati: sarà la prima donna ad attraversare gli Stati Uniti senza scalo, così come il Pacifico, da Aukland a Honolulu.
Nel 1936 Amelia progetta la sua grande impresa: il giro del mondo seguendo la rotta equatoriale, lunga 47.000 km. L'anno successivo l'avventura ha inizio, ma alcuni guasti e incidenti costringono ad una interruzione. Il secondo tentativo viene effettuato dopo qualche mese, coprendo il Sud America, l'Africa, l'India e la Nuova Guinea per un totale di 35.000 km. Rimane da attraversare il Pacifico. Amelia, che è accompagnata da un esperto navigatore, punta all'atollo di Howland, una striscia di sabbia di appena due km, dove un cutter americano l'attende. Problemi alle comunicazioni radio tra i due mezzi causano la tragedia: Amelia non riesce ad individuare l'approdo e scompare per sempre, nonostante gli ingenti mezzi messi in campo per ritrovare l'aereo e il suo equipaggio. Nascono ipotesi fantasiose, come sempre succede con le persone famose che muoiono. Negli anni recenti alcuni resti trovati sull'atollo di Nikumaroro riaprono il caso, ma senza certezze.
Nessun commento:
Posta un commento