“Dal mare di sabbia gialla del
deserto del Ténéré s’innalzano i resti di un antico vulcano. Picchi neri di basalto, massi caotici, dirupi e anfratti: è’ il
massiccio di Termit.
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Congratulazioni: obiettivo raggiunto
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Il monte è circondato da un’aureola di un bianco abbacinante, traccia salina di un antico lago scomparso. Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è terrificante e affascinante allo stesso tempo.
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l'abominevole massiccio di Termit visto dal satellite |
Ma mentre noi rimaniamo estasiati, il touareg che ci accompagna, Monsieur Hossey, è inquieto. Negli ultimi giorni lo abbiamo coinvolto in un’avventura pericolosa:
attraversare il deserto, da Agadez ai confini del Tchad, per via diretta, al di fuori delle piste carovaniere, contando sull’abilità di Giovanni di orientarsi col sestante marino.
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Ténéré, il più bel deserto del mondo |
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M. Hossey osserva Giovanni al lavoro |
E proprio adesso che siamo fermi per la misurazione della “retta meridiana”, notiamo una sagoma in avvicinamento, in sella a un dromedario. M. Hossey si mette subito in allarme, perché siamo entrati
nell’area dei Tebu, nemici acerrimi dei Touareg. Le due etnie si contendono da secoli i magri pascoli per i dromedari e le capre.
Quando si avvicina a noi, notiamo con un certo sollievo che il cavaliere è solo un ragazzo. Indossa un vecchio cappotto militare preso chissà a chi e esibisce, come tutti i Tebu, un lungo coltello legato sopra il gomito.
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olio su tela di Giovanni: Tebu col cappotto militare |
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Coltello Tebu con il laccetto per il braccio |
E’ un incontro breve, fatto di frasi che nessuno capisce. Si dice che i Tebu non sorridono mai, e questo lo posso confermare. Arrivati alla montagna ci prepariamo a nuovi incontri, ma i Tebu sono rari da vedere o forse non si vogliono far vedere. Che abitino il Termit è certo, perché notiamo numerosi resti di fuochi e di accampamenti.”
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Luoghi di accampamento dei Tebu |
Tebu (o Toubou) significa “uomini dei monti”. Pur trattandosi di pastori che conducono gli armenti nelle pianure, prediligono dimorare nelle montagne del Sahara. Il luogo di elezione dei Tebu è il massiccio del Tibesti, ma questa etnia si è sparsa su un territorio enorme che comprende il Niger Orientale, il Tchad settentrionale e la Libia Occidentale e Meridionale.
Dei Tebu si parla sin dall’antichità, quando Erodoto li descriveva “trogloditi etiopi”, ma in effetti questa etnia è a tutt’oggi poco conosciuta per via dell’isolamento geografico e dello stile di vita antisociale. Sono longilinei, hanno la pelle nera ma i lineamenti sottili. La loro lingua appartiene al ceppo Nilo-sahariano. Non se ne conosce il numero esatto, stimato tra i 200.000 e i 600.000 individui.
Purtroppo negli ultimi anni i Tebu sono stati
travolti dal caos libico. Col pugno di ferro di Gheddafi le minoranze etniche sahariane venivano tenute sotto controllo. Alla sua morte sono cominciate le rappresaglie e le rivendicazioni. Scontri sanguinosi con i Touareg e con altre tribù libiche hanno causato centinaia di morti e migliaia di feriti.
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Guerriglieri Tebu |
La situazione attuale non è destinata a migliorare, perché gli stati arabi confinanti si fanno guerra per interposta persona, qualcuno armando i Tebu, qualcun altro armando i Touareg. La conseguenza è che donne, vecchi e bambini, già stremati da una estrema povertà, sono fuggiti dalle aree di guerra, accampandosi ai margini di città e villaggi del Niger.
Ma nessuno li aiuta.
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